"La morte pone fine ad una vita, non ad una
relazione" (M. Albom)
Una
meravigliosa storia d'Amore che continua attraverso il ricordo di Corrado e a causa
delle lotte che il nostro Paese incivile, attraverso alcuni suoi
rappresentanti, ci costringe a combattere.
Corrado Spanger ci racconta di Carlo,
in questa intervista a cuore aperto. Carlo, il suo amore di una vita, prosegue
il suo viaggio nella quinta dimensione.
La loro
storia torna alla ribalta per la scellerata e meschina mozione proposta da un
consigliere di "Forza Italia" del comune di Mariano Comense, secondo
la quale la tomba di Carlo deturperebbe il decoro pubblico.
Ma
andiamo con ordine.
Chi era Carlo e cosa eravate assieme?
Carlo Annoni, attore, regista e conoscitore
teatrale, infermiere, terapista reflessologo, pittore, creativo, nato a Carate
Brianza il 16 luglio 1955. Dall'undici aprile 2017, si è trasferito nella
quinta dimensione, dove recita senza peli sulla lingua, come suo costume, i
testi che ci meritiamo di sentire.
Nel 2010, a Londra, l'unione civile, poi ribadita
e convalidata soltanto nel novembre del 2016 nel nostro Paese, grazie alla
legge Cirinnà. Quanta strada credi ci sia ancora da fare qui da noi e cosa
pensi intralci questo percorso di Amore e condivisione?
Amava il mondo, il teatro, le persone, gli amici e
amava anche me (Radovan Corrado Spanger) con tutto se stesso. Eravamo uniti
civilmente, prima a Londra (18 settembre 2010), poi uniti in matrimonio ancora
a Londra (5 giugno 2015) e, finalmente, in Italia (8 novembre 2016). Penso che
la strada da fare dipenda da noi: in 36 anni di vita di coppia - eravamo da
sempre dichiarati in famiglia e nella società - la contestazione della tomba
colorata è stato curiosamente il primo episodio che ci abbia riguardato
direttamente, in cui si possano intravvedere aspetti omofobici (peraltro non
dichiarati). Vivere (e anche morire) alla luce del sole è l'unica strada per
avere rispetto...
Mario Artiaco
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