domenica 29 novembre 2020

Il Simposio - Anagrammi

 “Silvia è un anagramma”, sostiene Franco Buffoni nel suo omonimo saggio. Si riferisce alla celebre Silvia leopardiana, il cui nome è un anagramma di “salivi”… ma anche un modo per mascherare il vero interesse sentimentale dell’autore. Perché Leopardi amava un uomo… 

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            Abbiamo così dedicato questo numero ai modi per “dire e non dire”, alle ambiguità che - in ogni epoca - hanno segnato il modo di parlare delle sessualità non eteroconformi. Veri e propri anagrammi, in cui l’ “innominabile” viene scomposto e mascherato, ma mai taciuto del tutto - perché sarebbe impossibile.

            La strategia più nota è quella menzionata dalla dott.ssa Roberta Ribali, quella del “don’t ask, don’t tell”: ovvero, evitare del tutto il coming out, laddove non è richiesto. È la strategia tipica degli ambienti fintamente “corretti”, laddove il sorriso e la tolleranza nascondono la reale disapprovazione.

            Abbiamo poi forme d’intolleranza che possono essere sia interne che esterne alla comunità LGBT: come la panfobia, la diffidenza e la negazione aprioristica verso la pansessualità come orientamento a sé.

            Inaspettatamente fuori dall’eteronormatività risultano essere le personalità di monache ritenute sante e i contenuti di diversi testi ebraici. Spunta persino “santa Federica”… la famosa “mano amica”, utilizzabile per pratiche spirituali non certo gravose.

            Fra le realtà “innominabili” mascherate tramite “anagrammi”, non possiamo dimenticare transessualità e transgenderismo. È vero che la vista di un ftm (uomo nato femmina) suscita meno scandalo della vista di una donna transessuale? E qual è la risposta a chi si ostina a sostenere il binarismo di generi e sessi? È quello che scoprirete risolvendo i nostri anagrammi.


Il Simposio - Anagrammi è acquistabile su Amazon come Kindle o in formato cartaceo.