lunedì 25 maggio 2020

Persone transgender: epidemie e storie di fragilità passate ed attuali…

C’ero, quando è comparso l’AIDS: ricordo dapprima di remote cronache che parevano lontane, e che
tutto a un tratto si sono palesate in tutto il loro orrore. Si moriva: e si moriva male, fra sofferenze,
sensi di colpa, rifiuti delle famiglie, discredito sociale. La comunità gay ne era stata colpita,
decimata: se ne scriveva, se ne parlava. 
persone transgender coronavirus

Ma anche le persone transgender, specie le donne M toF che all’epoca erano visibilmente
rappresentate nel mondo della prostituzione, hanno pagato un grave tributo.
Ricordo il caso triste di una matura prostituta, che dopo una vita di mestiere difficile, preda di uomini
violenti, maniaci e truffatori, era riuscita a iniziare il percorso di legge , che, pagando il pegno
dell’intervento chirurgico, le avrebbe consentito di tornare al paese e di fare finalmente quella vita
semplice e serena che da anni agognava. Morì quando la sua sentenza , favorevole, stava per essere
pubblicata. Con grandi sofferenze, sola. Perché era vecchia, povera, isolata: non esisteva un gruppo
che la sostenesse, solo qualche amica sventurata come lei...


Dott.ssa Roberta Ribali


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venerdì 15 maggio 2020

Dove ha sbagliato Daria Bignardi?


Daria Bignardi, giornalista “pioniera” degli anni 90, che, con la sua trasmissione Tempi moderni, aveva stupito noi, adolescenti di allora, parlandoci di bisessualitàpoliamore, e body modification, non è riuscita a sottrarsi ad una brutta gaffe. 

daria bignardi gianmarco negri
La gaffe transfobica

Ha risposto al messaggio sul tema Covid del sindaco transgender (e mio caro amico) Gianmarco Negri, dicendo che il messaggio era talmente bello che si sarebbe sentito che “era una donna”.
Ci sarebbe molto da scrivere su questa gaffe. La prima riflessione è sul binarismo: sembra che un uomo sia solo capace di messaggi privi di sensibilità e cura per l’altro, quindi solo un uomo “che è stato una donna” ne possa essere capace. In realtà, simili stereotipi riguardano anche l’uomo gay: l’uomo biologico può essere sensibile solo se il suo desiderio sessuale è rivolto verso un altro uomo. L’uomo “cishet” (cisgender ed eterosessuale), quindi, non può essere capace di sensibilità.

Il passato degli uomini transgender, o LGBT in generale

Poi, c’è un’altra questione: ricondurre le persone transgender al loro passato. Su questo, si possono fare molte riflessioni.
La prima riguarda l’identità “transgender” come identità “indipendente” e particolarel’uomo xx come “altro” rispetto all’uomo xy, in quanto portatore di una storia diversa. Molti uomini xx rivendicano il proprio passato e la particolarità della loro storia, dicendosi fieri di essere uomini transgender, per niente desiderosi di “spacciarsi” per uomini biologici, o invidiarne la vicenda esistenziale.
Gli stessi uomini trans, però, rivendicano di essere uomini, seppur uomini transgender. È vero: una storia diversa ti rende un uomo diverso, ma questo capita anche all’uomo biologico. Quante volte, indagando sulla storia di un uomo biologico particolarmente sensibile, scopriamo che si è confrontato con la perdita di una persona cara, o con la diversità, tramite un parente o un/a partner?
Quindi, avere un passato “difforme” dalla consuetudine non rende “diverso” (o meglio, un uomo diverso) solo un uomo xx, ma qualsiasi uomo (o meglio, qualsiasi persona)...

Nathan


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martedì 12 maggio 2020

Il Simposio - Non è un Paese per...


Non è un paese per… Per chi? Per cosa? L’interruzione lascia un vuoto che pone domande.
Il titolo di questo numero si ispira visibilmente a uno degli articoli contenuti in esso: Non è un Paese per genderqueer. Ma quel “buco” può essere riempito da altri “indesiderati”, normalmente “tollerati” - quella che già Pasolini definiva come forma di condanna più raffinata.
Comprendere le dinamiche di discriminazione e privilegio, innanzitutto, richiede un lavoro di analisi intersezionale della società, che mostri le interconnessioni fra genere, razza, classe, orientamento sessuale e altri elementi. 
il simposio lgbt non è un paese per

A proposito di orientamento sessuale e di genere, vedremo come due film di argomento yiddish affrontino queste tematiche in un modo che è probabilmente inusuale per chiunque stia leggendo in questo momento.
Attraverso un romanzo, conosceremo una storia di maturazione e scoperta di sé da parte di un uomo gay attraverso il rugby.
La nostra rubrica di cinema e spettacolo ci racconterà invece la storia vera di due donne che si sono amate tra mille rischi, nella Germania nazista.
L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ci ha invece portati a pubblicare un articolo su quanto le epidemie accentuino le fragilità sociali e la solitudine che già pesano su alcune persone, come le donne transessuali costrette a prostituirsi.
Un sorriso arriva dalle vignette, sebbene si tratti di un sorriso amaro sugli atteggiamenti machisti e sessisti di certi “microcefali”.
Dal “come devono essere le donne” dettato dai “veri maschi” al “come devono essere gli uomini” secondo coloro che vorrebbero “contrastare la dismisura del desiderio maschile”: ci sarà sempre qualcuno che pretenderà di stabilire il “dover essere” del prossimo?
Concludiamo questa carrellata di “indesiderati” con le immagini di chi è “desiderato” certamente: due fotomodelli, esempi di “equilibri” estetici immortalati in fotografia.

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