Il
Bodhisattva della Compassione è una delle figure più importanti in tutte le
tradizioni buddhiste.
In
sanscrito, il suo nome è Avalokitesvara;
il suo significato è: ‘Signore che guarda’,
dalla combinazione delle parole avalokita
– colui che guarda – e isvara –
signore –.
In
tibetano, è chiamato Chenrezig, ‘Signore dallo sguardo compassionevole’.
In
cinese, originariamente, era Guanshiyin, dove guan significa “osservare, ascoltare, comprendere”. Shi si riferisce al samsara, quindi ai cicli di sofferenze causate da nascita, invecchiamento,
malattia e morte; yin significa “suono,
voce, melodia”. La sua traduzione viene resa con la frase: ‘Colei che ascolta i
lamenti del mondo’, con riferimento alla misericordia. In seguito, il suo nome
fu abbreviato in Guanyn.
Rappresentazione androgina di Avalokiteshvara |
Viene
chiamato Kannon in giapponese, Gwam-eum in coreano, Quan Am in vietnamita,
Nidubarusheckchi in mongolo; ha un nome in tutte le lingue della tradizione
buddhista, sempre con significati simili, e sempre come il Bodhisattva della
grande compassione.
Viene
citato anche come “il Buddha
Avalokiteshvara”, il Buddha della Compassione; è la personificazione della
compassione universale di tutti gli esseri illuminati. Affidandoci a lui/lei,
accresciamo con naturalezza la nostra compassione.
Insieme
a Vajrapani (la potenza del Buddha) e
Manjushri (la saggezza del Buddha), compone la triade dei Grandi Bodhisattva.
A
lui/lei sono dedicati alcuni dei sutra più importanti del canone buddhsta: il
Sutra del Cuore, che fa parte della tradizione mahayana della Prajnaparamita;
il Sukhāvatīvyūhasūtra (Sutra degli
Ornamenti della Terra Beata); l’Amitāyurdhyānasūtra (Sutra della Contemplazione della Vita
Infinita); ma specialmente il XXV capitolo dello scritto più diffuso della
tradizione buddhista, il Saddharmapundarīka-sūtra (Sutra del Loto della Legge Meravigliosa).
Oltre a questi, ricordiamo il celeberrimo mantra Om Mani Padme Hum.
Ciò che
rende questa importantissima figura peculiare e unica nella tradizione
buddhista (e non solo) è la sua non appartenenza ad alcun genere, o la sua appartenenza a ciascun genere. Infatti appare nei testi di riferimento citati in
precedenza come giovane uomo, bellissima donna, ermafrodito o essere asessuato.
Anche all’interno dello stesso testo...
Michele Berton
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