Il 9 novembre 2017, presso quello che allora era il circolo “Harvey Milk” di Milano, è stato tenuto il workshop FTM do it better! Se ne sono occupati Daniele Brattoli, Nathan Bonnì e Leo Cumbo. Gli ultimi due hanno accettato di confrontarsi in un’ “intervista doppia”, che qui riproponiamo integralmente, per l’importanza dei suoi contenuti.
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Immagine realizzata da Sam Meraviglia |
Intanto: com'è andato il workshop?
Nathan Bonnì: Il workshop è stato molto partecipato e l'utenza era variegata: uomini e ragazzi in percorsi medicalizzati e non medicalizzati, dai 18 ai 50 anni, portatori di identità maschili canoniche o non binarie.
Leo Cumbo: Ritengo sia andato molto bene: la risposta e l'entusiasmo sono stati positivi e proficui. Hanno risposto ftm di tutte le età (molti giovanissimi) e a tutti i livelli di transizione, non medicalizzati compresi, ed era il nostro obiettivo. Proporre un incontro trasversale, sempre nell'ottica dell'accoglienza e della considerazione.
FtM do it better: un titolo scanzonato, che fa eco a un detto diffuso circa gli italiani e le loro capacità amatorie. Volete dunque dare un taglio ottimista al vostro lavoro di riflessione? O semplicemente... voi uomini siete fatti così? *linguaccia*
N.B.: Forse, il titolo sarebbe stato carino anche col punto interrogativo. In realtà, però, voleva essere una rivalsa verso l'esterno, che immagina l'ftm come "in competizione" con l'uomo bio, atto a "compensare" una mancanza; mentre, in realtà, un ftm è, non di rado, oggetto di desiderio da parte di uomini gay, donne etero e di tutta la comunità pansessuale al completo, come molti siti e annunci dimostrano :D
L.C.: Beh! Sicuramente, la scelta del titolo ha voluto, in modo anche ironico, mettere in evidenza la possibilità di una piacevole sorpresa nella sessualità ftm e (perché no?) inconsciamente, forse, anche stimolare la curiosità (non morbosa) di qualche scettico.
Parlare di FtM vuol dire anche parlare di pregiudizi. Vuol dire parlare di "femministe" (chiamiamole così) che li accusano di "rifiutare il dono di essere donna". O di loschi figuri da sito d'incontri che tacciano i ragazzi transgender di essere "donne invidiose della virilità". Cosa rispondete a siffatte amenità?
N.B.: Spesso, chi contatta gli ftm nei siti di incontri per biasimarli dovrebbe ricordare che è stato lui/lei a prendere l'iniziativa di contatto, e riflettere su cosa in lui/lei tocca la persona ftm.
Per quanto riguarda alcune correnti lesbiche e/o femministe, purtroppo viviamo, da un annetto, un periodo "nero", di separatismo, binarismo e rifiuto delle differenze. Sembra quasi che le persone XX debbano essere per forza lesbiche e/o femministe e qualsiasi altra definizione (sotto il cappello transgender) sia tollerata o addirittura bandita, come se fosse vista come una minaccia o togliesse qualcosa alle altre istanze.
L.C.: Ritengo che le opinioni rispetto una situazione che non ci appartiene, spesso, siano molto limitate, di parte, basate appunto sull'ignoranza. Sarebbe necessario un livello di intelligenza minimamente superiore per poter ammettere il proprio limite e (anziché fermarsi ad un'opinione appunto becera, che poi prende il nome di pregiudizio) cercare un approfondimento. Ergo, queste persone dicono già tutto di sé così, senza che io aggiunga altro...
A cura di Erica "Eric" Gazzoldi
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