domenica 23 dicembre 2018

"...Siamo tutti transgender!" di Roberta Ribali


“Tutto ciò che può essere detto si può dire chiaramente…” L. Wittgenstein

Tutto è cominciato in seduta, da una frase di un paziente che diceva: «… perché vede, dottoressa, noi transessuali…»  (e, poi, poche parole su una situazione che non ricordo). È stata l’espressione “noi transessuali” a suonarmi stonata, come lo stridere della lama di un coltello sulla porcellana.
Tutto lì…. 
fluidità di genere
Prima di tutto, ho provato la sensazione di essere esclusa immotivatamente e ingiustamente da qualcosa di umano. Come quando mi si dice, ad esempio: «Noi ebrei siamo perseguitati. Noi neri siamo discriminati». Io mi irrito: anch’io, anche noi tutti umani possiamo essere e siamo perseguitati. Anche noi donne siamo perseguitate. Anche noi psichiatri siamo oggetto di pregiudizio. Anche noi automobilisti, noi vegetariani, noi che siamo della riva sinistra del Po, noi mancini, noi epilettici, noi ecc. ecc. possiamo essere diversi, discriminati, in negativo o in
positivo … (Magari anch’io sono un po’ ebrea… Una trisavola vivace di origine
mitteleuropea, chissà. E poi, da piccola ho avuto un febbrone e le convulsioni…un po’ epilettica sono stata anch’io. Vegetariana lo sono diventata, ecc. ecc., appunto).
Noi, noi, noi: e voi. Contrapposti, diversi appunto per quanto riguarda una peculiare caratteristica che “noi” abbiamo e “voi” no.
Si tende comunque a fare parecchia confusione: alcune caratteristiche – poche- sono
effettivamente esclusivo appannaggio di alcuni; ma, spesso, si preferisce, più o meno consapevolmente, creare insiemi artificiosi e falsi. Questo allo scopo di scorporare da noi stessi qualche cosa che faticheremmo a riconoscerci addosso: meglio proiettarlo sull’altro, creando categorie fittizie e spurie, anche se non sempre facilmente identificate o smascherabili. Su tali categorie, si fabbricano “film personali” a valanga, in apparenza logici, ma, in realtà, solo immaginifici, in quanto spesso basati su punti di partenza campati in aria.
Torniamo al “noi transessuali”.
Si studia che l’identità sessuale di un essere umano si forma precocemente. Il piccolo essere umano, appena nato, si ritrova già con un’appartenenza sessuale attribuita sulla base di un’ispezione agli organi genitali esterni: per l’adulto che decide, all’interno di un sistema linguistico adeguato e binario, i giochi sono fatti...

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