Premetto che avevo partecipato, all’epoca, alla stesura della Legge 164/82: erano tempi in cui il paternalismo ancora si manifestava con una certa evidenza (come , ad es., nei confronti delle donne che volevano abortire). Per quanto riguardava le persone transgender, si tendeva a voler delegare l’ultima parola sulle loro decisioni a Giudici e Medici competenti.
Questa impostazione non mi piaceva e, nelle mie relazioni
peritali, oggi come allora, ritengo che sia necessario valutare le capacità
decisionali di una persona transgender e
di lasciare solo a questa piena libertà di decidere.
Ho scritto perizie da
allora e ho seguito l’evoluzione sia del costume sociale che del pensiero
giuridico. Una volta, si parlava di
capacità di intendere e di volere; oggi si preferisce invece
parlare di capacità
decisionali.
Nel caso di persone maggiorenni, ben informate e
in grado di decidere autonomamente, ritengo che spetti a loro e solo a
loro scegliere la strada su cui desiderano proseguire la propria esistenza.
È chiaro che è forse la decisione più importante di una
vita, che necessita di informazioni esaurienti, dettagliate, scientificamente
valide. Tali informazioni saranno valutate approfonditamente dal Soggetto e
l’esaminatore potrà aiutarlo a raccogliere tutti i dettagli e a verificare che
tutto sia stato considerato.
Poi, da una posizione di totale neutralità, si lascerà la
decisione finale al Soggetto.
Per quanto riguarda la presenza o l’assenza di manifestazioni psicopatologiche tali da
poter inficiare tale decisione, il discorso è altrettanto complesso.
Alcune psicopatologie gravi possono pesantemente interferire
con una decisione di transizione: situazioni deliranti complicate, più o meno
manifeste, possono determinare confusione, ambivalenza, percorsi contraddittori, azioni incongrue e dannose.
Certamente, nella maggioranza dei casi che capitano sotto la
mia osservazione, non si manifestano
psicopatologie gravi: non si considerano tali le manifestazioni nevrotiche
di disagio, disforia e ansia, ma devono essere invece portati alla luce i sintomi
psicotici che interferiscono strutturalmente con la possibilità di una
decisione ragionata...
Dott.ssa Roberta Ribali
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