“Tutto ciò che può
essere detto si può dire chiaramente…” L. Wittgenstein
Tutto è
cominciato in seduta, da una frase di un paziente che diceva: «… perché vede,
dottoressa, noi transessuali…» (e, poi,
poche parole su una situazione che non ricordo). È stata l’espressione “noi transessuali” a suonarmi stonata, come
lo stridere della lama di un coltello sulla porcellana.
Prima di
tutto, ho provato la sensazione di essere esclusa
immotivatamente e ingiustamente da qualcosa di umano. Come quando mi si dice,
ad esempio: «Noi ebrei siamo perseguitati. Noi neri siamo discriminati». Io mi
irrito: anch’io, anche noi tutti umani possiamo essere e siamo perseguitati.
Anche noi donne siamo perseguitate. Anche noi psichiatri siamo oggetto di
pregiudizio. Anche noi automobilisti, noi vegetariani, noi che siamo della riva
sinistra del Po, noi mancini, noi epilettici, noi ecc. ecc. possiamo essere
diversi, discriminati, in negativo o in
positivo
… (Magari anch’io sono un po’ ebrea… Una trisavola vivace di origine
mitteleuropea,
chissà. E poi, da piccola ho avuto un febbrone e le convulsioni…un po’
epilettica sono stata anch’io. Vegetariana lo sono diventata, ecc. ecc.,
appunto).
Noi,
noi, noi: e voi. Contrapposti, diversi appunto per quanto riguarda una
peculiare caratteristica che “noi” abbiamo e “voi” no.
Si tende
comunque a fare parecchia confusione: alcune caratteristiche – poche- sono
effettivamente
esclusivo appannaggio di alcuni; ma, spesso, si preferisce, più o meno consapevolmente,
creare insiemi artificiosi e falsi.
Questo allo scopo di scorporare da noi stessi qualche cosa che faticheremmo a
riconoscerci addosso: meglio proiettarlo sull’altro, creando categorie fittizie
e spurie, anche se non sempre facilmente identificate o smascherabili. Su tali
categorie, si fabbricano “film personali” a valanga, in apparenza logici, ma,
in realtà, solo immaginifici, in quanto spesso basati su punti di partenza
campati in aria.
Torniamo
al “noi transessuali”.
Si
studia che l’identità sessuale di un essere umano si forma precocemente. Il piccolo essere umano, appena nato, si ritrova già
con un’appartenenza sessuale attribuita sulla base di un’ispezione agli organi
genitali esterni: per l’adulto che decide, all’interno di un sistema
linguistico adeguato e binario, i giochi sono fatti...
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