Alla fine degli anni novanta la scrittrice Erica Fischer raccolse le
memorie dell’ultraottantenne Lilly Wust, anziana berlinese sopravvissuta alla
guerra, ai bombardamenti e anche all’amore...
Nel 1998 il regista Max Farberbock, dopo aver letto il libro Aimée
e Jaguar, portò sul grande schermo l’omonimo film.
È il 1943 e il cielo di Berlino, durante la notte, si colora di arancio e
prende fuoco. I bombardamenti costringono gli abitanti a rifugiarsi nelle
cantine e nei bunker. Nonostante la guerra e le macerie, nonostante l’orrore,
Felice Schragenheim cerca di vivere pienamente le sue giornate. Scrive per un
giornale del partito nazista, fuma sigarette a non finire, sorride il più
possibile... e soprattutto nasconde la sua vera identità. Felice è ebrea ed
assieme ad alcune amiche fa parte della resistenza. Cela il suo segreto, il suo
essere una stella gialla in un cielo che accetta solo astri ariani...
Pone un velo sulle sue origini ma vive comunque un’altra diversità: è lesbica.
Ama, bacia, flirta, fa l’amore... il suo essere donna è la vera bomba,
l’esplosione positiva, dei giorni che vive. L’incontro con Lilly Wust, ariana e
madre di 4 figli, metterà la vita di Felice in pericolo. Può l’amore essere più
importante dell’istinto di sopravvivenza?
[Continua...]
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Luca Foglia Leveque