lunedì 20 maggio 2019

Il piacere è sacro: l'arte mistica del godimento


Con questo articolo, diamo inizio a una nuova rubrica della rivista: una sezione focalizzata sul piacere erotico inteso come profonda esperienza spirituale. Una rubrica che vuole, quindi, prendere le distanze da una “spiritualità angelica e ieratica” (di stampo neoplatonico e/o manicheo) per recuperare (e proporre) una “religiosità incarnata” attraverso l’esplorazione della sacralità dei nostri corpi sessuati (anche grazie alla teologia queer) e divulgare, così, una mistica del godimento
il piacere è sacro mistica




Premessa

Il titolo di questa rubrica è tratto da una un corposo volume della studiosa e attivista Riane Eisler, che analizza, in modo molto approfondito e dettagliato, il rapporto tra la sessualità e la spiritualità, partendo dalla preistoria per risalire fino ai giorni nostri.
Il sottotitolo, invece, fa riferimento alla proposta del teologo Matthew Fox che, nel suo libro In principio era la gioia, dedica più di un capitolo al recupero dell’arte di assaporare il piacere.
Ma almeno altri due testi sono sullo sfondo e fanno da substrato teorico a questa nascente rubrica: la Teoria del corpo amoroso, del filosofo Michel Onfray, e Dio nel cervello, dei ricercatori Andrew Newberg e Eugene d’Aquili.
Passiamoli brevemente in rassegna.

Riane Eisler: il recupero della nostra natura primigenia

Nel volume Il piacere è sacro. Il potere e la sacralità del corpo e della terra dalla preistoria a oggi, l’autrice esordisce affermando che la sua ricerca si è sviluppata dal tentativo di rispondere ai seguenti interrogativi: “Perché ci hanno insegnato a lungo che i piaceri del sesso sono un peccato grave? Perché, perfino quando il sesso non è condannato, come nella moderna pornografia, lo troviamo associato non all’amore erotico ma alla mercificazione del corpo femminile? È sempre andata così? Oppure ci fu un’epoca diversa, prima che il sesso, la donna e il corpo umano fossero sviliti, degradati, mercificati? Che cosa veramente si nasconde dietro allo stupro, all’incesto e ad altre forme di violenza? Come e perché sorsero tali pratiche? E, questione ancora più importante, quali cambiamenti personali e sociali possono sospingerci verso un modo più sano di strutturare i rapporti sessuali?” (Riane Eisler, Il piacere è sacro. Il potere e la sacralità del corpo e della terra dalla preistoria ad oggi, 2012, Udine, Forum Editrice, pp, 36s). Queste domande hanno spinto la Eisler a studiare a fondo l’argomento attraverso diverse discipline: la biologia, la psicologia, la sessuologia, la sociologia, l’archeologia, la mitologia, ecc. E soprattutto - come lei stessa afferma - “suscitarono in me vivo interesse l’esperienza estatica e quella fantasia erotica presente in tante tradizioni religiose orientali e occidentali. Gradualmente cominciai a comprendere che il nesso tra sesso e spiritualità ha radici antichissime”. Così, dopo una lunghissima e dettagliata analisi di questo legame anticamente vissuto dall’umanità in modo naturale e poi inquinato dalla violenza (con la conseguente degradazione del piacere a stupro), nella seconda parte del libro si chiede: ora, dove possiamo andare? Per poi concludere affermando: “Credo che questa risacralizzazione dei nostri corpi e dei nostri rapporti intimi sia uno dei mattoni più importanti per la ricostruzione di una nuova spiritualità della partnership nel contempo immanente e trascendente: una spiritualità rivoluzionaria in cui sia idealizzato il piacere sacro e non il dolore che redime” (idem, p. 501)...



Mario Bonfanti


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