1. Come
me non c'è nessuno. Perché questo titolo? E raccontaci chi
è Anton Emilio Krogh.
- È’ un
titolo che potrebbe sembrare forte e pretenzioso; in realtà, l’ho deciso
pensando al lettore e non all’autore. Ognuno di noi è assolutamente unico al
mondo, quindi lo è ogni persona che prende in mano il mio libro.
Naturalmente,
con un piccolo cambio, faccio anche il verso ad una famosa canzone e chi legge
la storia ne comprende il collegamento.
Anton
Emilio Krogh è uno come tanti, che ha sempre amato “comunicare” le proprie
emozioni e i propri pensieri e, ad un certo punto della sua vita, ha deciso di
farlo anche attraverso le pagine di questo libro .
2. Come racconteresti il tuo libro in
cinque righe?
- È un
diario di formazione, l’evoluzione della vita di una persona (dall’infanzia
all’età adulta) che, facendosi forza sulle ali di un sogno, riesce a trovare la
sua giusta collocazione nel mondo. Con una peculiarità: ogni rigo
raccontato è realmente accaduto.
È soprattutto
la storia di un adolescente che, grazie anche al suo sogno, trova la forza di
ribellarsi alla condizione borghese e non fa fatica a spezzare le catene
di una società che lo voleva in un modo che lui scopre non essere il suo. La
sua vera identità sessuale emerge e, cavalcando quel “twist” scoperto per
caso da bambino, la impone prima alla sua famiglia e poi al mondo, vivendo secondo
natura e non secondo i diktat della società benpensante degli anni ‘80.
3. I sogni corrono e si rincorrono tra le
pagine del tuo romanzo, della tua vita. Senza sogni non è vita. Cosa ti senti
di dire a chi ha perso la speranza e a chi non è stato fortunato come te, non
ha
avuto la tua stessa forza e determinazione,
resilienza?
- I
sogni sono il sale della vita. Senza i sogni, la vita sarebbe un piatto di
pasta scondito. Purtroppo, crescendo, il più delle volte sulla scia di quella
che gli adulti chiamano “ragionevolezza”, i sogni si abbandonano negli
angoli più marginali dell’esistenza. E questo è l’errore più grande che un
essere umano possa fare . Io, forse, sono stato fortunato nel raggiungere il
mio sogno; ma sono stato soprattutto molto determinato. Va poi aggiunto che, se
un sogno non si avvera, si deve perseguire il successivo e, poi, il successivo
ancora. Prima o poi, ne saremo ripagati, perché, al di là della ragionevolezza,
“i miracoli accadono a chi ha il coraggio di fare richieste irragionevoli“...
A cura di Mario Artiaco
Continua su: Il Simposio - Linee che s'intersecano. Disponibile in formato Kindle e in paperback.
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