lunedì 1 giugno 2020

Tra capo e piedi: l'ospitalità erotica delle estremità


Fin da quando ero piccolo ho sempre provato una fortissima attrazione per i piedi maschili.
Alle elementari giocavo con un vicino di casa a leccarci i piedi a vicenda; passione, poi, estesa, alle medie, con altri amici di giochi… più o meno erotici e segreti. 
erotismo piedi


Premessa.
Nella nostra società, ovviamente non si può parlare apertamente di queste attrazioni. Il nostro non è certo un paese per persone libere e disinibite. Tutto avviene in gran segreto.
Nel 1998 la scrittrice e giornalista Susanna Schimperna scrisse un libretto dal titolo Feet. L’ossessione erotica per i piedi (Roma, Castelvecchi Editore) in cui raccoglieva testimonianze di questa passione diffusissima anche in Italia. Lo divorai letteralmente, alla ricerca di comprendere qualcosa circa l’origine e il senso di questa mia antica passione. Restai un po’ con la bocca asciutta. In verità mi ero fatto aspettative troppo elevate rispetto a un opuscolo che è, in verità, più una raccolta di dichiarazioni feticistiche che un saggio su questa pratica erotica.
Anni dopo, incontrai il libro Compagni d’amore dello psichiatra e psicoterapeuta Vittorio Lingiardi e vi trovai immediata sintonia e totale corrispondenza sotto diversi aspetti. Ciò che lì era descritto ed esplorato era proprio il mio mondo interiore e intimo. Ne restai affascinato.


Le ali ai piedi: ascesi e caduta.
Entrato in seminario prima e in convento poi, l’attrazione verso le estremità trasferita (o sublimata - scegliete voi l’aggettivo che preferite) al Cristo in croce. E io, Maddalena più o meno penitente, mi immaginavo lì sotto la croce ad adorare quei piedi trafitti.
Scrive a proposito Lingiardi: “La corrente simbolica che lega i piedi feriti all’ascensione… ci ricorda il pedaggio pagato dal Puer: Il prezzo della vista che penetra il Divino (…) è un marchio che segna il rapporto con questo mondo normale dei qui ed ora. Per poter volare si deve zoppicare (…) La sensibilità innata che ci consente di ricevere gli Dei… ci ferisce in continuazione e può ucciderci (Hillmann). Il pericolo è quello di negare il doppio aspetto dell’immagine interna, per cui l’innalzamento celeste richiede il piede ferito”. (Vittorio Lingiardi, Compagni d’amore, 1997, Milano, Raffaello Cortina Editore, p. 98s)
In effetti, in quel periodo, il passaggio adolescenziale e l’idealismo della mia prima gioventù mi portarono in una direzione estremamente angelica, che negava il radicamento con la terra: e “aggrappato” ai piedi del Cristo volavo verso il cielo. Ma, come Icaro, rischiavo ogni volta di piombare miseramente a terra per il calore del Sacro Fuoco Divino. E in effetti precipitavo (o almeno io mi sentivo cadere rovinosamente): in seminario di notte, mi infilavo sotto le coperte dei miei compagni a leccargli segretamente i piedi. E per me era un vero sfracellarmi a terra: dalle stelle (degli eterei cherubini asessuati) alle stalle (del mio carnale desiderio erotico)...

Mario Bonfanti

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