Mi lamento spesso di dover
combattere su due fronti. In questo caso, il primo fronte è quello di chi
sostiene il binarismo dei sessi e dei
generi come se fosse intrinseco alla civiltà “giudaico-cristiana”, senza
rendersi conto che la realtà ebraica (perlomeno) è assai più complicata. L’altro
fronte è quello di chi, per troppo entusiasmo, dice che i generi del Talmud sono 8 anziché 6.
Breve spiegazione di cos’è il “Talmud
= Studio”: gli Ebrei sostengono che, sul Sinai, Mosè ricevé non solo la
“Torah scritta”, ovvero il Pentateuco, ma anche una “Torah orale” che
completasse, commentasse e talvolta correggesse la “Torah scritta”. I biblisti
che non sono ebrei ortodossi sono giunti da tempo alla conclusione che il
Pentateuco non fu dettato tutto in una volta circa 1.300 anni prima di Cristo
ed è semplicemente plausibile che, prima e dopo la redazione definitiva del
Pentateuco (probabilmente eseguita su richiesta delle autorità persiane, che
esigevano che ogni popolazione del loro impero multiculturale redigesse un
codice delle loro leggi e tradizioni, che fosse di guida ai satrapi che
dovevano governarle), ci siano state tradizioni
che non furono messe per iscritto, ma hanno continuato a tramandarsi ed
arricchirsi, dando luogo alla cosiddetta “Torah orale”.
Nel 2° secolo dopo Cristo,
Giuda il Principe ordinò che la “Torah orale” fosse messa per iscritto, in
quanto, dopo la distruzione del Tempio e la crescita della Diaspora ebraica, il
rischio che fosse dimenticata divenne molto concreto. Questa trascrizione fu
chiamata “Mishnah = Ripetizione”. Essa diede luogo a molte elucubrazioni
e commenti, che furono infine raccolti in quella che viene detta “Gemarah
= Compimento”. Di “Gemarot”
ce ne sono due: una redatta in Mesopotamia, una in Terra d’Israele/Palestina –
prima che entrambe le regioni fossero conquistate dagli arabi nel 7° Secolo EV.
Esse, accompagnate alla “Mishnah”, danno luogo al “Talmud babilonese” (il più autorevole) ed al “Talmud palestinese/gerosolimitano”.
Il Talmud ed il Midrash
(raccolte di commenti sempre provenienti dalla “Torah orale”) sono per gli
ebrei rabbaniti (quasi tutti gli ebrei di oggi – le eccezioni che conosco sono
i caraiti e gli etiopi) fonti autorevoli per commentare la Bibbia e decidere
come comportarsi; il problema che voglio affrontare nell’articolo è il sistema
dei generi nel Talmud.
La maggior parte delle
persone è uomo o donna cisgender e l’Ebraismo informa il suo sistema giuridico
a questa dualità. Si rende però anche conto che non tutte le persone si possono
ricondurre ad essa: oltre ai maschi ed alle femmine cis, il Talmud riconosce
quattro categorie di persone che potremmo oggi definire “generi di intersessuali”...
Raffaele Yona Ladu
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