giovedì 19 settembre 2019

Il Cristianesimo: una religione rivoluzionaria



Nota introduttiva: questo articolo non parla di tematiche lgbtqia, ma tratta un argomento basilare da cui si può partire per affrontare il rapporto tra le persone e i temi lgbtqia e la religione cristiana. Credo quindi possa tornare utile. 
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Oggi siamo abituati a vedere nel Cristianesimo una forza conservatrice, spesso bigotta, ostile ai diritti e al progresso. Ciò è sicuramente dovuto all’uso che della religione hanno fatto le varie Chiese (e primariamente quella Cattolica Apostolica Romana) per giustificare le proprie posizioni politiche e il proprio potere. Si intenda, non voglio dire che tutti coloro che nel nome del Cristianesimo hanno inveito contro il progresso, compiendo anche atti violenti (si pensi ai roghi della Santa Inquisizione) fossero in malafede. Sono certo che molti di essi credessero realmente di essere nel giusto, ma ciò non toglie che questo tipo di mentalità e di pensiero derivasse più dal sistema di potere politico, economico e sociale che non dal messaggio evangelico. Questo, infatti, fu, ed è ancora, rivoluzionario, come dimostrano anche alcuni fatti recenti. Nel 2010, per esempio, in occasione della visita pastorale di Benedetto XVI a Palermo fu censurato uno striscione che riportava una frase del Vangelo di Matteo: “La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri” (Matteo, capitolo 21, versetto 13). Evidentemente la Scrittura era ritenuta troppo “sconveniente” per la visita del Papa. Un altro esempio lo abbiamo avuto in tempi molto più recenti, quando un ragazzo, era il 3 giugno 2019, si è recato a un comizio di Matteo Salvini con una sciarpa che riportava la scritta “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Marco, capitolo 12, versetto 31). Il ragazzo è stato picchiato da alcuni sostenitori del ministro, il quale ha anche deriso la vittima dal palco. Anche per coloro che si ergono a “difensori della fede” e invocano l’aiuto del “Cuore Immacolato di Maria” il Vangelo è troppo scomodo.



La natura rivoluzionaria del Cristianesimo è talmente connaturata al suo messaggio che nemmeno due millenni di tentativi di asservirlo alle logiche del potere sono riusciti a cancellarla. La storia è costellata di credenti che in nome di Cristo si sono ribellati al potere e alla sua prepotenza, contestando l’uso indebito della religione. Alcuni, come Pietro Valdo o Fra Dolcino da Novara, furono condannati come eretici, altri, come San Francesco d’Assisi, ebbero maggior fortuna.
Sull’origine della rivoluzionarietà del Cristianesimo si potrebbe disquisire a lungo, ma credo si possa disegnare un quadro anche con pochi spunti, partendo dall’Antico Testamento e dalla storia...

Padre Enrico Proserpio


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