Gentili readers,
penserete che, come ogni anno, io sia incattivito dal
Natale e dalle implicazioni che esso comporta.
Forse, penserete che il problema sia il rapporto con la mia famiglia d’origine, ma neanche questa risposta è corretta.
Forse, penserete che il problema sia il rapporto con la mia famiglia d’origine, ma neanche questa risposta è corretta.
Zia Frocia: un’analisi antropologica
Anni fa, ho scritto un pezzo sullo “zio velato” alla tavolata famigliare del Natale (era
il 2014 ed ero giovane e stronzo almeno quanto adesso), ma oggi desidero ancor
maggiormente analizzare la figura della persona LGBT nella famiglia
“allargata” d’origine, nella provincia italiana (e non), e non solo
se velata.
La persona LGBT, spesso single o in legami non tanto
pubblicizzati e legittimati, viene vista in famiglia come una “simpatica”
appendice, che dà colore alle feste familiari, in cui si
instaura un clima di “don’t ask, don’t tell“: un po’ quello che si
instaura per i folkloristici gay televisivi, Rai e Mediaset,
truccatori e astrologi vari, per intenderci.
Questa persona può essere vista dai familiari in due
modi:
– nel primo caso, non viene neanche ipotizzato che questa persona sia LGBT, perché non vengono conosciute ulteriori opzioni all’essere etero accasati/genitori, oppure “single che non hanno trovato/non troveranno una persona (di sesso opposto)”.
– nel secondo caso, tutti sanno ma fanno finta di non sapere, perché ciò che non può avere (famiglia, figli, eredi, un marito/moglie) potrà essere usato per usare la persona (svilupperò questa parte nella trattazione).
– nel primo caso, non viene neanche ipotizzato che questa persona sia LGBT, perché non vengono conosciute ulteriori opzioni all’essere etero accasati/genitori, oppure “single che non hanno trovato/non troveranno una persona (di sesso opposto)”.
– nel secondo caso, tutti sanno ma fanno finta di non sapere, perché ciò che non può avere (famiglia, figli, eredi, un marito/moglie) potrà essere usato per usare la persona (svilupperò questa parte nella trattazione).
Useremo “Zia Frocia” per indicare la persona LGBT in
famiglia: l’uomo ftm non med, il non binary, la lesbica butch, la persona LGBT
“XX” vista come “la bruttina che non ha trovato l’amore“, ma anche
l’allegra checca che, essendo sensibile, sarà adorabile coi nipoti...
Nathan
Continua su Il Simposio - Dietro il velo. Disponibile su Amazon in formato Kindle. Il programma Amazon Kindle è scaricabile gratuitamente.
Nessun commento:
Posta un commento
Naturalmente, si prega di mantenere i commenti entro le comuni norme di decenza e di non scrivere alcunché di falso o diffamatorio. Altrimenti, i commenti verranno censurati.
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.