Negli anni ’70, nella nostra società è apparso
prorompente il bisogno, da parte di uomini e donne, di ripensare alla propria
identità. Si è aperta a quell’epoca tutta una serie di feconde riflessioni
psicologiche, antropologiche e sociologiche sulla sessualità, sulla
consapevolezza del corpo e sulla gestione della salute, intesa in un’accezione ampia
e con una visione unitaria psicofisica dell’essere umano. Il maschio, in
particolare, ha sentito la necessità di ridefinire se stesso e la propria
virilità, e quindi di avere cura di sé, del suo corpo e del suo benessere.
Così è nata l’Andrologia, la scienza medica
che studia approfonditamente le patologie dell’apparato riproduttivo maschile,
componente centrale della virilità, e che si propone anche di integrare
quest’ultima nell’arco della vita sessuale e relazionale dell’uomo. In
particolare, affronta temi che toccano nel vivo l’intimità del maschio, quali l’infertilità
e le disfunzioni sessuali (ad esempio, la disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce
e il desiderio sessuale ipoattivo) Negli ultimi anni questa disciplina si è
definita e sviluppata ed oggi dispone di sofisticate indagini diagnostiche, farmaci
specifici e terapie psicosessuologiche in grado di prevenire, diagnosticare e
curare le patologie e i disagi ad essa correlati. Il disturbo fisico dev’essere
inquadrato in una visione globale dell’individuo che tenga necessariamente
conto del suo orientamento sessuale e di tutti i fattori psicologici,
relazionali e sociali che lo riguardano. Il campo coperto dall’Andrologia è
pertanto molto vasto e affine a molti altri settori della medicina e della psicologia,
che lo specialista deve conoscere a fondo per poter affrontare correttamente
tutte le problematiche che possono presentarsi...
Dott.ssa Roberta Ribali
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