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sabato 22 dicembre 2018

"Maschi selvatici e donne sottomesse" di Enrico Proserpio

Mi ero riproposto di comprare e leggere il libro Sposati e sii sottomessa di Costanza Miriano, per poter adeguatamente conoscere le idee di questi integralisti che imperversano con le loro accuse di complotto contro le famigerate “lobby gay”. Mentre navigavo sul web, però, ho letto uno status della Miriano, ripubblicato da qualche mio contatto acebook, nel quale l'autrice diceva di essere impegnata nella lettura del libro Il maschio selvatico 2 di Claudio Risé. Ho acquistato quindi anche questo libro, per avere un quadro più completo.

Il maschio selvatico 2

Cominciamo dunque con il libro di Claudio Risé, psicologo e professore universitario, specializzato negli studi sul “maschile”. Il libro in questione fu scritto e pubblicato già nel 1993. La versione attuale è quella rivista, aggiornata e ampliata, motivo per cui nel titolo compare il numero “2”.


costanza miriano claudio risé


Il maschio selvatico è l'archetipo dell'uomo, la sua natura intima, naturale, l'incontro con la quale è necessario per una crescita equilibrata e sana dell'individuo di genere maschile. Questo confronto però è problematico, soprattutto perché la nostra società tende a reprimere l'aspetto selvatico, sia per pregiudizio, che per interesse da parte del potere nel nascondere ciò che renderebbe libero l'uomo. Secondo Risé la società, strutturata e basata sul potere di pochi, ha necessità di reprimere la natura selvatica del maschio per assoggettarlo alla volontà di chi governa. Il maschio selvatico è infatti bastante a se stesso, non richiede conferme e non accetta un'autorità che lo limiti. Per questo, la cultura tende a trattare negativamente gli istinti e le emozioni, per imporre uno schema artefatto e funzionale al sistema stesso. Nel nostro mondo consumista, siamo portati dalla propaganda sociale e dalla pubblicità a credere che tutto ciò che ci serve per essere felici sia avere beni da consumare. Per questo, il sistema economico cerca di cambiare l'uomo, di imporre un mutamento antropologico utile agli scopi delle grandi aziende e della politica. Ciò si contrappone, nella psiche degli uomini, alle necessità radicali e naturali dell'uomo, che il sistema cerca di sostituire con i beni materiali e i consumi. Tale sostituzione è però insufficiente e non funziona. Così il maschio rimane insoddisfatto, precipitando in un meccanismo di sempre maggior desiderio di beni materiali o in uno stato di depressione... 

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