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mercoledì 11 luglio 2018

"Certificare l'orientamento sessuale" di Raffaele Yona Ladu

Qui conglobo concetti espressi da me in diversi, articoli, sia per il mio blog personale che per il blog di Lieviti (che, allora, era un circolo ARCI, ed ora è un circolo tematico Arcigay dipendente dal circolo territoriale di Verona). 

Il problema è stato posto per la prima volta da Giovanni Dall’Orto, il quale riteneva opportuno distinguere i “veri” bisessuali dai “falsi” bisessuali: questi ultimi screditerebbero i primi, in quanto si tratterebbe (li descrivo col mio linguaggio, non con il suo) o di giovanotti che, per timidezza, fanno il “coming-out a rate” (ovvero, prima sondano il terreno affermando di essere bisessuali, e poi ammettono di essere gay); o di uomini che continuano ad essere sposati con una donna ed hanno (spesso all’insaputa di lei) rapporti con uomini o persone non binarie.
bisessualitàAmmetto che i “coming-out a rate” sono parecchio fastidiosi, perché danno argomenti a chi sostiene che “la bisessualità è una fase” e che “bi oggi, gay domani” – ma che Lieviti od un’altra associazione si mettano a “certificare” l’orientamento bisessuale di una persona, mi pare sbagliato per tutti i motivi che spiegherò. Quello che occorre fare è, da una parte, spiegare che la bisessualità non è il vestibolo dell’armadio, in cui restare finché non si ha il coraggio di uscire alla luce del sole; dall’altra, e soprattutto, lottare contro l’omofobia, così che nessuno senta più il bisogno di fare il “coming-out a rate”.
Per quanto riguarda gli uomini che sono sposati con una donna ed hanno avventure con uomini, sono situazioni abbastanza delicate; nel caso più favorevole, sono uomini davvero bisessuali e poliamorosi, che amano la moglie, ed i rapporti con le altre persone (uomini, donne, persone non binarie) sono intrattenuti col consenso di lei, in un contesto di regole che proteggano emotivamente e sanitariamente il loro matrimonio.
In un caso meno favorevole, sono uomini gay che hanno sposato una donna che non vogliono lasciare (per motivi che vanno dall’amore – in America, sono chiamati “one woman short of gay” = sarebbe gay, se non fosse per quella donna” – al calcolo; non conoscendo le singole coppie, devo pensare al caso più favorevole), ma che hanno concordato con lei di soddisfare con altri i desideri che non può soddisfare lei... 


Raffaele Yona Ladu

Continua su Il Simposio - Linee che s'intersecano. Disponibile nelle versioni Kindle e paperback.

1 commento:

  1. un gay che ama una donna è bisessuale, un etero che ama un uomo è bisessuale

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