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giovedì 19 dicembre 2019

La scelta di Marie



 Questa storia, così semplice, ma così dolorosa, mostra come sia ancora abituale assistere alla negazione dei sentimenti e dell’espressione sessuale femminile. Per quanto questo specifico episodio riguardi una donna etero, esso mostra come sia generalizzata tutt’oggi (in alcune culture) la pratica del matrimonio imposto: cosa che nega l’esistenza dell’omosessualità, prima ancora che le bambine promesse spose possano interrogarsi sul proprio effettivo orientamento. È un obbligo il matrimonio ed un obbligo “l’esercizio” dell’eterosessualità entro il medesimo. Laddove omandano “le tradizioni intangibili”, le lesbiche e le bisessuali debbono fingere di non esistere.


matrimoni combinati


Questa è la storia di un percorso di autodeterminazione lungo e doloroso, come tutti i percorsi di autodeterminazione sono.
L’autodeterminazione non è una scelta libera o facile: significa trovarsi a rispondere della propria vita di fronte a se stessi e agli altri e avviene nel momento in 
cui una donna si costruisce la possibilità concreta e reale di dare un senso a tutte le scelte che l’hanno condotta all’autenticità dei propri desideri e connessa con il centro del proprio dolore.
Marie ha costruito la propria vita, innaffiando i fiori che sono dentro di lei e assumendosi la responsabilità delle proprie scelte coraggiose. La battaglia per l’affermazione di sé vede come alleati 
principali l’autodeterminazione della persona; la consapevolezza che non si è liberi, in un mondo che ci vuole dipendenti dalle scelte altrui; la volontà di pagare il prezzo per la propria libertà...


Rita Ricciardelli 


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