“Le donne saranno sempre divise le une dalle altre? Non formeranno mai un corpo unico?” (Olympe de Gouges, 1791).
Così
inizia il Manifesto di Rivolta femminile e a questo sembra ispirarsi
l’ambizioso progetto fotografico di un’artista alla ricerca di autenticità e
connessione tra corpi.
Maria
Clara, infatti è una fotografa professionista. “I share empaty” è la frase
della sua bio di Instagram (inserire l’url https://www.instagram.com/meryornot/?hl=it )
e costituisce il manifesto del suo personale politico.
Ci
conosciamo da anni, innamorate della stessa terra, il Cilento, dove cerchiamo
sempre il tempo di tornare.
Ho
appena comprato una sua fotografia, così preparo un caffè per conoscere bene il
progetto In her rooms, di cui fa parte lo scatto che ha rapito i miei sensi.
Una
delle mie opere preferite, fra quelle create da te, è quella che ritrae due ragazze
giovanissime sedute sul pavimento della stanza, una dietro l’altra, come se si
trattasse di un corpo solo. Mi ha colpito così tanto che ho l’ho comprata.
Si, le
due ragazze sono: Lina Benz, che è per metà algerina e per metà francese, e Elena
Marant, che è la nipote della designer Isabelle Marant. Tramite Instagram, ho
conosciuto Lina, che seguiva il mio lavoro perché è anche lei una fotografa.
L’estate scorsa, mi ha contattata, dicendomi che voleva essere fotografata da me
perché desiderava far parte di questo progetto. Le ho subito risposto che mi
avrebbe fatto piacere, spiegandole che, per il mio lavoro, cercavo di raggruppare
le ragazze a Parigi, chiedendole quindi se conoscesse qualche altra ragazza interessata. A
quel punto, mi ha parlato di Elena, la sua amica, che sarebbe stata molto
contenta di partecipare. Lina, in ogni caso, vive con la sua famiglia; quindi, abbiamo deciso di fare il servizio fotografico da Elena, come ti anticipavo
Lina è fotografa ed Elena videomaker/regista; sono giovanissime, ventenni; vanno all’università e passano la maggior parte del tempo a casa di Elena. Quel
salottino dove è stata scattata la foto è teatro delle loro creazioni è il
luogo del loro studio, del loro stare insieme come amiche, quasi sorelle.
Lina ed Elena sono molto complici ed io ho trovato la
cosa molto interessante. Quando, poi, mi hanno spiegato che si fotografavano a
vicenda, mi sono esaltata ancora di più, perché ho pensato che fossero l’una la
musa dell’altra...
Intervista a cura di Rita Ricciardelli
Prosegue su Il Simposio - Diamanti. Disponibile on line nella versione Kindle o paperback. Chi ne ordinerà una copia cartacea riceverà quella elettronica in omaggio.
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