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lunedì 1 luglio 2019

I sei generi del Talmud


Mi lamento spesso di dover combattere su due fronti. In questo caso, il primo fronte è quello di chi sostiene il binarismo dei sessi e dei generi come se fosse intrinseco alla civiltà “giudaico-cristiana”, senza rendersi conto che la realtà ebraica (perlomeno) è assai più complicata. L’altro fronte è quello di chi, per troppo entusiasmo, dice che i generi del Talmud sono 8 anziché 6. 
talmud gender
Breve spiegazione di cos’è il Talmud = Studio: gli Ebrei sostengono che, sul Sinai, Mosè ricevé non solo la “Torah scritta”, ovvero il Pentateuco, ma anche una “Torah orale” che completasse, commentasse e talvolta correggesse la “Torah scritta”. I biblisti che non sono ebrei ortodossi sono giunti da tempo alla conclusione che il Pentateuco non fu dettato tutto in una volta circa 1.300 anni prima di Cristo ed è semplicemente plausibile che, prima e dopo la redazione definitiva del Pentateuco (probabilmente eseguita su richiesta delle autorità persiane, che esigevano che ogni popolazione del loro impero multiculturale redigesse un codice delle loro leggi e tradizioni, che fosse di guida ai satrapi che dovevano governarle), ci siano state tradizioni che non furono messe per iscritto, ma hanno continuato a tramandarsi ed arricchirsi, dando luogo alla cosiddetta “Torah orale”.


Nel 2° secolo dopo Cristo, Giuda il Principe ordinò che la “Torah orale” fosse messa per iscritto, in quanto, dopo la distruzione del Tempio e la crescita della Diaspora ebraica, il rischio che fosse dimenticata divenne molto concreto. Questa trascrizione fu chiamata Mishnah = Ripetizione. Essa diede luogo a molte elucubrazioni e commenti, che furono infine raccolti in quella che viene detta Gemarah = Compimento”. Di “Gemarot” ce ne sono due: una redatta in Mesopotamia, una in Terra d’Israele/Palestina – prima che entrambe le regioni fossero conquistate dagli arabi nel 7° Secolo EV. Esse, accompagnate alla “Mishnah”, danno luogo al “Talmud babilonese” (il più autorevole) ed al “Talmud palestinese/gerosolimitano”.
Il Talmud ed il Midrash (raccolte di commenti sempre provenienti dalla “Torah orale”) sono per gli ebrei rabbaniti (quasi tutti gli ebrei di oggi – le eccezioni che conosco sono i caraiti e gli etiopi) fonti autorevoli per commentare la Bibbia e decidere come comportarsi; il problema che voglio affrontare nell’articolo è il sistema dei generi nel Talmud.
La maggior parte delle persone è uomo o donna cisgender e l’Ebraismo informa il suo sistema giuridico a questa dualità. Si rende però anche conto che non tutte le persone si possono ricondurre ad essa: oltre ai maschi ed alle femmine cis, il Talmud riconosce quattro categorie di persone che potremmo oggi definire “generi di intersessuali”... 


Raffaele Yona Ladu


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