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venerdì 24 maggio 2019

Di macchie ce ne sono tante. E io le amo tutte


Non si spegne l’interesse di questa rivista per Cinzia di Leo Ortolani (Bao Publishing, 2018). Dopo l’intervista del nostro Nathan all’autore, non poteva mancare l’esposizione di un altro punto di vista, da lungo tempo programmato per questa rubrica. 
cinzia leo ortolani

            Il fatto di non essere mai stata una lettrice di Rat-Man ha probabilmente influenzato il punto di vista della sottoscritta sul personaggio. Conosco solo la “nuova” Cinzia. Quella “vecchia” mi è pervenuta soltanto sotto forma di immagini ricercate su Google. In esse, l’eroina della serie a fumetti compare iper-muscolosa, leopardata, con la mascella quadrata e un look femminile molto iconico… senza contare le battute sulle dimensioni del pene. Insomma, è nata come transessuale da stereotipo, spunto per gag a carattere hot. Il personaggio ha però guadagnato progressivamente spazio nella simpatia del pubblico e nelle vicende di Rat-Man, fino a divenire una delle figure-cardine della serie. Il graphic novel tutto per lei è il coronamento di questa ascesa.


            Non è difficile indovinare perché Cinzia sia tanto amata. È arguta, sexy, piena di personalità. Ha imparato a vivere e mostrare la propria essenza, in un mondo in cui si fa a gara a essere tutt’altra persona da ciò che si è (ammesso e non concesso che si conosca se stessi). Quel bacio che le diede Rat-Man, quando lei ancora faceva il postino, aveva tutta la potenza di un’illuminazione - nonostante il sapore boccaccesco della scena.
            Nel graphic novel che porta il suo nome, Cinzia Otherside ha una fisicità nuova: meno caricaturale, più fascinosa. È bellissima e dotata (in ogni senso!). Ma il suo essere “speciale” è anche il suo più grande peso. La sua cara amica Tamara, transessuale come lei, è felice e realizzata come cam-girl - e Ortolani non fa inopportuno moralismo sulla cosa. Ma Cinzia cerca un lavoro “diurno” (animatrice, impiegata….), perché non vuole essere valorizzata solo per la “merce” spendibile sul mercato del sesso. Quella che, per Tamara, è libertà e soddisfazione, per lei sarebbe un’umiliante costrizione. E qui si mostra la dura realtà: la condizione di transgender è “oro puro”… solo per chi si adegua allo stereotipo, al “come gli altri mi vogliono”. Cinzia osa varcare i limiti del “ghetto” e vivere fra le persone che si ritengono “normali”. Che non le perdonano la trasgressione. Le aziende che cercano personale da assumere le preferiscono ogni sorta di personaggio improponibile. Nell’associazionismo LGBT, si ritrova insieme a lesbiche butch che vogliono sindacare sul suo “essere donna”. Senza contare gli altri consoci, che non sembrano minimamente interessati ai problemi della quotidianità transgender...

Erica Gazzoldi


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