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venerdì 9 novembre 2018

"Gender Dei: una questione politica" di Mario Bonfanti


Uno dei temi cari alla teologia queer è non solo l’identità di genere (e orientamento sessuale) di Gesù, ma anche (e più radicalmente) il tema del “genere di Dio”: è maschio? Femmina? O altro?
Un tema non solo “specialistico”, ma che tocca anche la vita delle Chiese cristiane: lo scorso anno, la Chiesa Evangelica Luterana svedese ha aggiornato le proprie linee guida chiedendo al suo clero di utilizzare un linguaggio gender neutral in riferimento all'Ente Supremo, al quale non ci si dovrà più rivolgere al maschile; ma anche nella Chiesa Cattolica sono in atto, da un po’ di tempo a questa parte, dei tentativi di integrare l’immagine maschile di Dio (il 10 settembre 1978 Papa Giovanni Paolo I parlò di Dio come “madre”). 
gender dei mario bonfanti


Il gender: di cosa parliamo?
Negli ultimi anni, attorno alla questione del gender si sono purtroppo addensati pregiudizi e paure che ne hanno completamente traviato il senso. E così, da termine “neutro” e per addetti ai lavori, è divenuta parola calda (se non bollente) da sbandierare a destra e a manca come spauracchio di fantomatiche trame di improbabili lobby gay. Vorrei fare, dunque, un po’ di chiarezza prima di addentrarmi nell’argomento di questo mio contributo.
Nel primo capitolo del recente saggio Sguardi sul genere. Voci in dialogo (un testo che consiglio caldamente a chi voglia acquisire conoscenze scientifiche aggiornate sul tema) Federico Ferrari, Enrico M. Ragaglia e Paolo Rigliano scrivono: “Per genere l’intera comunità scientifica mondiale intende l’insieme delle differenze tra uomini e donne, che ogni società costruisce a partire dalla propria concezione delle differenze tra corpo maschile e femminile. Tali differenze consistono in tutti quei processi – psichici, interpersonali, comportamentali e di presentazione di sé – con i quali le società trasformano i corpi sessuati (maschio/femmina/intersessuale) in identità personali socialmente riconosciute (uomo/donna) e organizzano la divisione dei ruoli e dei compiti tra donne e uomini, differenziandoli dal punto di vista sociale l’uno dall’altra.” (A cura di Paolo Rigliano, Sguardi sul genere. Voci in dialogo, 2018, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, p. 24).
Già da questa prima citazione emerge chiaramente come la dimensione sociale e culturale siano radicalmente coinvolte qualora si parli di “genere”...

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