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sabato 23 novembre 2019

Claude Cahun: uno, nessuno e centomila gender



Uno, due, tre: gender!
Maschile, femminile, neutro?
Si fa presto  a domandare se tu sia uomo o donna e quale sia il tuo orientamento sessuale.
Ma Lucy Renée Mathilde Schwob,  per sfuggire all’impertinenza della domanda, all’equivoco, provocatoriamente lo conferma, scardinandolo nel corso di tutta la sua vita pubblica e privata, e sceglie un nome d’arte evocativo di un’identità-non identità plasmabile, oscillante tra il maschile - femminile e l’assonante discendenza ebraica, quasi si trattasse di un terzo genere.
Claude Cahun: l’incarnazione dell'ambiguità. 
claude cahun

 “Neutro è il solo genere che mi si addice sempre” dichiarerà, lasciando trapelare l’intimo desiderio di esser sempre qualcos'altro, qualcun altro, altrove, libera  dalla necessità d’esser relegata in una forma, d’esser contestualizzata in un preciso spazio temporale, distante dai confini, dalle definizioni, dalle etichette, da cui rifugge trasponendo un’originalità sperimentale, unica, nei suoi autoritratti onirici, negli scatti fotografici en travesti, in cui rivela tutto il suo talento indiscusso per la fotografia come ricerca profonda di altro da Sé. 
La sua inclinazione artistica dominante fu la fotografia, dopo un primo momento in cui si dedicò alla scrittura. E sarà proprio la fotografia a renderla finalmente visibile.
 Claude Cahun, scrittrice,  fotografa, scenografa, poetessa innovativa, al di là del tempo, ancor oggi  fonte di ispirazione  per molti artisti, nacque a Nantes nel 1894, da Victorine Mary Antoinette Courbebaisse e da un noto giornalista, Maurice Schwob.
Trascorse gran parte dell’infanzia “nascosta sotto la tavola della cucina” di una casa agiata con il privilegio d’esser nata in una famiglia borghese e benestante. Privilegio che non la preserverà dal sentore di un clima cupo, opprimente, derivante dalla follia della madre (poi internata in manicomio) e da una salute cagionevole.
 L’anoressia, l’uso di droghe e alcuni tentativi di suicidio evidenziano, fin dalla giovinezza, una fragilità inquieta, impressa profondamente nelle pieghe dell’anima e nel corpo, fino all’incontro provvidenziale con Suzanne Malherbe, disegnatrice e giovane promessa delle arti grafiche, sua coetanea e altrettanto curiosa adolescente diciassettenne...

Eva Gili Tos

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sabato 16 novembre 2019

Esce "Il Simposio - Il coraggio di essere"




«Il coraggio di vivere?» «No: Il coraggio di essere!» Possiamo così riassumere efficacemente il breve dibattito occorso in occasione della scelta del titolo per questo numero. Abbiamo lasciato il buon Lucio Battisti ai propri languori (se siete suoi fan, non vogliatecene) e abbiamo optato per qualcosa di più incisivo. 


Il Simposio lgbt rivista il coraggio di essere

Essere o non essere? Essere o apparire? Sarebbe facile fare citazionismo e proporre i soliti dilemmi. Perché questi sono bivi davanti ai quali chiunque può trovarsi. Senza nemmeno rendercene conto, la vita ci pone continuamente di fronte a difficili opzioni. Velarsi dietro una maschera? Lasciarsi trascinare da ciò che altri hanno voluto per noi? O pensare ciò che effettivamente pensiamo, desiderare ciò che davvero desideriamo, trovandoci così a rendere conto di tutta la nostra vita?
L’ha fatto la fotografa Claude Cahun, in amore e nell’arte. L’hanno fatto coloro che denunciarono l’omofobia negli anni ’80-’90. L’hanno fatto tre amici (fittizi, ma verissimi come non mai) nell’ultimo romanzo di Krogh. Ma, soprattutto, l’ha fatto Marie, originaria di un villaggio senegalese e testimone di come, ancora oggi, la sessualità femminile possa essere forzata, con l’imposizione del matrimonio (e dell’eterosessualità).
Proseguiremo con la scoperta di una verità insospettabile sul piacere erotico, poi con la commovente e feroce storia di Brandon Teena, ragazzo transgender.
Vedremo anche esempi di dialogo interreligioso in Africa, fra necessarie e difficili aperture. La penna competente della dott.ssa Roberta Ribali ci parlerà poi della preziosa alleanza fra persone transgender e psichiatri, al momento del percorso giuridico e medicalizzato di transizione.
Per rinfrescare lo spirito, oltre a tanto coraggio e dolore, troveremo qualche sorriso sulla vita da ftm e sensuali scatti di corpi maschili. Essere o non essere… felici? Questo è il quesito.


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